venerdì 3 gennaio 2014

"E' questa la vita che sognavo da bambina?"


Lo so. Sarete anche un po' stufi di leggere post e pensieri sull'anno passato/anno nuovo nei vari social network/blog a cui siete iscritti. Però vabbè. 
Se mi conoscete almeno un po' sapete che scrivo quando ho bisogno di scrivere, non per avere qualche mi piace. E ieri soprattutto, tornando a casa dopo cinque giorni davvero stupendi,  questa canzone mi ha fatto pensare un po'. 

Ebbene.. "E' questa la vita che sognavo da bambina?"
No. 
E questo 2013 è stato davvero l'anno che me l'ha fatto capire di più.

"Mi hai fatto uscir di senno adesso sono sano
Vedo tutte le cose così come sono"

Da bambina sognavo, come ogni bambina, il mio principe azzurro, anzi per essere più precisa, il principe de "la bella e la bestia" o Heric di Rossana.
Da adolescente, come ogni adolescente, sognavo Seth Cohen, Lee dei blue e cotte che più o meno rispecchiavano il classico "se non piace ai miei genitori, piace a me."
E ora?
Gli ultimi due anni, ma soprattutto gli ultimi mesi del 2013 mi hanno fatto capire che.. Che è inutile tentare di capirci qualcosa. 
Non penso esista un "mio tipo di ragazzo". Certo, continuo a innamorarmi follemente di artisti-idoti-bohemien mancati. E puntualmente arrivano gli occhi a cuore se qualcuno ha i miei stessi gusti, una storia difficile (o un carattere difficile) o se parla bene. Ma ho capito che non è solo questo. E non dev'essere per forza questo. Anche se è difficile accettarlo. Anche se forse un po' uno ci spera sempre. 
Perchè si, perchè nonostante tutto, nonostante tutte le delusioni e i rimpianti di quest'anno, ci spero sempre. Ne ho avuto la conferma dalle persone vicine a me. Dalle storie che per fortuna ho visto nascere. Da due matrimoni che hanno confermato quello in cui credo da sempre: Se due persone son destinate a stare assieme, prima o poi succederà. Se lo si vuole davvero. 


"Che quello che sta sopra è uguale a quello che è sotto
E' diventato un cigno l'anatroccolo brutto"


Da bambina mia nonna mi credeva anoressica.
Da adolescente mi chiamavano skeletrix (si con k e x ovviamente).
Poi tutto è cambiato e non mi son riconosciuta più. Non mi son più riconosciuta allo specchio. In foto. Nella taglia m e nella terza di seno.
Ma il 2013 mi ha fatto capire che posso piacere anche così. Che ora semplicemente non è la mia priorità perdere 4-5 kg. E che i complimenti son la miglior cura possibile dell'autostima. 


"Alzati pinocchio ti han rubato tutto quanto
Ora si che l'avventura inizia ad esser grande"

 

Da bambina avevo l'amichetta del cuore. 
Da adolescente tre amiche completamente diverse da me, come i migliori telefilm e film per teenagers.
Poi ho smesso di credere nell'amicizia. 
Quest'anno, finalmente, ho potuto ricredermi. Per ogni persona che è entrata in modo totalmente imprevisto nella mia vita. Per ogni persona che c'era già e continua a esserci. Per tutti voi che quest'anno avete condiviso con me abbracci, the, caffè, giochi da tavola, feste, riflessioni, momenti diffiicili... Grazie. Davvero. Se quest'anno lo ricordo con un sorriso è merito vostro. 
  
 "Togli l'equilibrio e cercherò di equilibrarmi
Cambiami lo spazio e troverò come adattarmi"

 

Da bambina, infine, alla domanda "cosa vuoi fare da grande?" risposi in ordine: la principessa, la pettinatrice, la maestra, la ballerina, la biologa marina.
A 12 anni non so come, non so perchè, scelsi "la psicologa". E questa scelta ha influito ogni mia scelta successiva.
Ho scelto il liceo socio-psico-pedagogico. Poi Pavia, scienze e tecniche psicologiche. Ho fatto il test, passandolo. Tre anni tosti.
Ora, quasi alla fine di questo ciclo, non son più sicura che la risposta sia ancora quella. Non so se sono davvero portata. Non è come me lo immaginavo. E non so se voglio davvero fare questo.
Queste domande nel 2013 mi hanno messo parecchio in crisi. E come ogni vera crisi, forse alla fine di tutto ciò sarò una persona diversa, che vorrà cose 
diverse.

O forse lo sono già. 
Questo nel 2013 mi spaventava parecchio. Questo nel 2014 mi fa iniziare bene l'anno. 


"Venga capitano c'è qualcosa all'orizzonte
Potrebbe essere terra ma non c'è qui sulle carte"
 

 
 Buon Anno Nuovo, "Un po' di apocalisse, un po' di topolino". :)

venerdì 1 novembre 2013

Primi Passi

Mah non lo so... Non so perchè sto scrivendo, se è la cosa giusta da fare o no, perchè non ho più scritto e perchè sto ricominciando (forse) a farlo. 

Ok no, non è un buon inizio, tira fuori la vergine ossessiva-compulsiva che è in te e fai un po' di ordine. 

Perchè non ho più scritto? 
Diamo la colpa agli impegni? Ma che impegni? Nessuna palestra, nessun ragazzo stabile, nessuna laurea... Eppure mi ricordo di quanto un anno fa li vedessi come concreti e vicini. La verità è che nell'ultimo anno son stata immobile, nulla è cambiato nella mia vita... Eppure io son cambiata così tanto.  

Sono sempre io: con i miei 4-5 kg in più da perdere; con i miei ultimi 3 esami da dare; con la mia incredibile sfiga in amore; con le mie paturnie; con i miei dubbi; con le mie paure. 

E allora cos'è cambiato? 
Beh...Un anno fa, anzi forse tutta la vita, ho sempre pensato che il vero cambiamento fosse qualcosa di... BAM Improvviso. Sconvolgente. Forte. "Lunedì inizio la dieta". "Me ne vado tre mesi in India". Questo genere di affermazioni, capite? 
E invece mi sono accorta che... Che questo non basta. Questa è la spinta. Un po' come quando , non si sa come, capisci che "è lui".  Ma il cambiamento , vero, duraturo, utile, è più simile a uno di quei tutorial "step by step". Non puoi pensare di guarire tutti i tuoi problemi in un giorno, solo perchè decidi che "quello è il giorno". Vi spiego. 
Banalmente, le posizioni yoga che preferisco fare sono quelle che all'inizio mi sembravano spaventose. Quelle che, stupidamente, ho provato a fare di colpo, con conseguenti cadute e dolore. Quelle che, passo dopo passo, mi son riuscite. Lottandoci.  

E così i miei problemi. Per tutta la vita, quando mi sentivo sola o... depressa.. o non apprezzata.. facevo enormi enormi cazzate. Sentivo ragazzi di cui, sinceramente, non me ne fregava nulla. Magari ci uscivo anche assieme. Magari ci andavo anche a letto. (Pà, se leggi, magari ignora l'ultima frase ecco.)  E stupidamente nell'ultimo anno ho pensato "ma no dai Giorgia, basta, cambia, imponitelo, non farlo più." E poi ricapitava sempre. Ogni volta che ero sola in casa. Ogni volta che ero delusa o giù. E allora ti viene da pensare "Forse non cambierò mai. Forse sarà sempre la parte brutta e schifosa di me." E allora di nuovo a scrivere a ragazzi che non significano nulla. E a piangere sensi di colpa. Poi però ieri ho riletto i messaggi. I miei messaggi. E ho notato che tutte le conversazioni dell'ultima settimana duravano poco e finivano con un "No guarda.. Lascia perdere, non mi interessa/i. Scusa. Ciao. "  
Forse è la volta buona, forse ci sto riuscendo, passo dopo passo. Lottandoci.  

Ecco come avviene. 
Per tutta la vita ti imponi obiettivi, cambiamenti, mete. Fissi la data, crei delle regole, segni una scadenza su un post-it...... Poi sposti il post-it, giorno dopo giorno dopo giorno... Ti arrabbi, ti stufi e dici "ma cavolo ci credevo davvero questa volta! Cos'è andato storto? Perchè non è cambiato nulla?". E lo vuoi davvero sapere? Non basta una data. Non basta dire "è ora". Non basta dire "è lui". Perchè non cadrà mai dal cielo, anche se sul momento sembrerà così. Non andrà tutto bene subito. Non sarà tutto facile subito. Ma migliora, davvero: a poco a poco migliora. E infine succede. 
E ti sentirai quasi uno stupido ripensando a quanto ti sembrava pauroso e difficile all'inizio. 
Perchè la cosa assurda, è che in effetti l'unica vera difficoltà di un cambiamento del genere, "step by step"....E' proprio il primo passo.  E decidere se compierlo o no.

P.s. Avevo paura a scrivere questo post. Pensavo che non sarei riuscita a dire  ciò che in effetti avevo in mente. E temevo le possibili reazioni. 
Poi ho iniziato, mi son fatta coraggio, ho messo le mani sulla tastiera e quasi si è scritto da solo. Ho fatto un primo passo. 

P.p.s. Scusate per eventuali errori. Ho scritto di getto. Non scrivo da tanto. E non ho mai detto di scrivere bene.

venerdì 20 luglio 2012

Better than I deserve

Avete mai incontrato delle persone che vi ispirassero? Non parlo di personaggi di libri o di film, o grandi del passato... Persone reali, sempre accanto a voi o che invece avete visto solo una volta, ma che con i loro gesti o sguardi o parole vi hanno trasmesso qualcosa. 
L'ultima volta che è successo a me, è stato due giorni fa, al castello di Vigevano. :)

Ero già una tua fan, conoscevo già le tue canzoni, la tua voce, il tuo talento... Sapevo del tuo impegno verso l'ambiente, della tua passione per le chitarre... E si, fantasticavo su di te come una ragazzina, immaginando che persona potessi essere. Ti immaginavo come un buon padre, gentile con tutti, timido, sensibile... 
Poi ti ho visto dal vivo e.... Mi hai lasciato davvero senza parole. Non hai solo confermato tutte quelle che finora erano solo ipotesi e "sentito dire", sei andato oltre -e non lo credevo manco possibile visto quanto già ti ammiravo prima- .

.........

Forse a questo punto dovrei "spezzettare" tutte le parti del tuo concerto e fare una recensione prima delle canzoni scelte, poi dell'acustica, di come hai suonato tu e la tua band, del tuo atteggiamento.... E probabilmente forsse stato un concerto di qualsiasi altra persona l'avrei fatto ma non penso di essere l'unica a pensare che riguardo a te non si possa fare un discorso del genere. Perchè la tua persona, quello che stai vivendo, la tua storia si percepisce dal momento in cui prendi una delle tue chitarre in mano. 

Ieri eri visibilmente triste: lo abbiamo notato dopo ogni strofa cantata; dopo l'assolo di chitarra di venti minuti, bellissimo, tecnicamente difficile, ma malinconico; dal modo in cui quasi cercavi il nostro sostegno attraverso i cori e gli applausi ; e infine dal tuo ringraziamento finale. 
Altri, magari anche più esperti di musica di me, ti avrebbero criticato, magari definendoti sottotono o poco incisivo. Molti altri al posto tuo avrebbero finto, preferendo separare problemi e vita privata da lavoro o altri impegni. Tu no, tu hai scelto la via più difficile -e dico difficile perchè anche io son così, anche io non riesco a mentire o a fingere che vada tutto bene quando non è così- e penso ci voglia un grande coraggio per fare una scelta del genere, specie davanti a migliaia di persone. 

Infine, penso ci voglia un grande, grandissimo cuore, per ringraziare come ci hai ringraziati tu. 
"Questa canzone l'ho scritta l'anno scorso, a Verona, ispirato dalla storia di Romeo e Giulietta, dalla bellissima città e da voi italiani, che siete senza dubbio il mio pubblico preferito. E so che penserete che lo dica a tutti, ma fidatevi, non è così. Si intitola "better than i deserve" (meglio di quanto io meriti) e voi , VOI siete meglio di quanto noi ci meritiamo. Grazie... Grazie davvero!"

Solo una persona splendida potrebbe dire una cosa del genere, quindi Ben, per concludere: ti meriti tutto questo e anche di più.  Grazie.



(Altri video del concerto, di Vigevano o della data di Parigi, avvenuta due giorni prima, li metto nei commenti, meritano un sacco quindi spero li guarderete comunque)

venerdì 1 giugno 2012

Through the dancing poppies...

  La poesia dovrebbe essere grande ma discreta; qualcosa che ti penetra dentro senza farti trasalire, senza colpirti in sé stessa, ma col suo messaggio. Come sono belli i fiori nascosti! Come se ne sciuperebbe la bellezza se si spingessero dalla strada gridando: "Ammiratemi: sono una violetta! Adoratemi: sono una primula!"
J. Keats












sabato 26 maggio 2012

"Esiste un modo per tornare a essere buoni"

"Quando diciamo cose tipo "Le persone non cambiano", facciamo impazzire gli scienziati. Perché il cambiamento è letteralmente l'unica costante di tutta la scienza. L'energia, la materia, cambiano continuamente, si trasformano, si fondono, crescono, muoiono. È il fatto che le persone cerchino di non cambiare che è innaturale, il modo in cui ci aggrappiamo alle cose come erano invece di lasciarle essere ciò che sono, il modo in cui ci aggrappiamo ai vecchi ricordi invece di farcene dei nuovi, il modo in cui insistiamo nel credere, malgrado tutte le indicazioni scientifiche, che nella vita tutto sia per sempre. Il cambiamento è costante. Come viviamo il cambiamento, questo dipende da noi. Possiamo sentirlo come una morte o possiamo sentirlo come una seconda occasione di vita. Se apriamo le dita, se allentiamo la presa e lasciamo che ci trasporti, possiamo sentirlo come adrenalina pura, come se in ogni momento potessimo avere un'altra occasione di vita, come se in ogni momento potessimo nascere ancora una volta."

Spero che saprai guardarti con occhi nuovi... 
Spero guarderai le persone attorno a te con occhi nuovi...
Spero che prenderai in mano la tua vita e deciderai cosa farne.
Spero che riuscirai ancora a sorprenderti, sorprenderti davvero.
Spero che guarderai il tuo passato, perdonandoti per le cazzate fatte.
Spero che guardando gli altri ti farai perdonare, per le cazzate fatte. 
Spero che tu creda ancora nei tuoi sogni...Senza però rifugiartici.. 
Spero saprai apprezzare quello che già hai , quello che hai avuto, e quello che avrai in futuro... 
Spero che tu dimostrerai a te stesso e agli altri di poter ancora essere una persona diversa, nuova, migliore. 

"Esiste un modo per tornare a essere buoni". 


Per te, Giorgia.

sabato 5 maggio 2012

L'amore, davvero

 

"È opinione generale che ormai viviamo in un mondo fatto di odio e avidità, ma io non sono d'accordo. Per me l'amore è dappertutto. Spesso non è particolarmente nobile o degno di nota ma comunque c'è. Padri e figli, madri e figlie, mariti e mogli, fidanzati, fidanzate, amici. Quando sono state colpite le torri gemelle per quanto ne so, nessuna delle persone che stava per morire ha telefonato per parlare di odio o vendetta:
 erano tutti messaggi d'amore."


Perchè questo post? Perchè questa settimana mi sono commossa per talmente tante cose che ho davvero sentito il bisogno di scriverle e comunicarle anche a voi. Penso sul serio che le persone di tutto il mondo, oggi più che mai, abbiano bisogno di credere in qualcosa di bello. Abbiano bisogno di credere che ci sia qualcos'altro oltre...Uff... La crisi, la violenza, la corruzione.... Tutte parole che mi danno ormai la nausea, sul serio. Per questo le ho giusto accennate e vi giuro che su questo blog non compariranno più. 

Sapete una cosa? Avevo quasi "paura" di scrivere questo post... Perchè ormai siamo arrivati al punto in cui dire queste cose, emozionarsi per qualcosa che non sia in 3d o che non c'entri con la morte... Sembra quasi un affronto, o una banalità. 
Beh, mi spiace per chi la pensa così: fa male a se stesso, perchè si perde così tanto dalla vita, e fa male agli altri, perchè sfortunatamente la negatività è molto più "contagiosa" del suo opposto. Forse perchè ora "fa figo" criticare tutto e tutti. 

Ma veniamo al dunque...Cosa mi è successo di così stra-ordinario per farmi scrivere tutta questa pappardella di roba? Assolutamente NIENTE. 

-Una signora che ha compiuto 80 anni si è messa a piangere per un semplice mazzo di fiori e dei biscotti.  
-Una coppia giovane a Pavia: lui e lei sulla stessa bici, felici per le vie del centro.
-Una coppia meno giovane in stazione: si stavano salutando ed erano così innamorati da sembrare 40 anni più giovani.  
-Un signore anziano che incoraggiava il cane anziano ad andare avanti, come se fossero una sola cosa. 

E una foto: un abbraccio tra un ragazzo e una ragazza, migliori amici da sempre, prima della partenza di lei per Londra. Io non so nulla di questa foto, magari chissà, erano ubriachi e non vuole dire assolutamente nulla per loro.. Ma per me quell'abbraccio è forse il più bello e il più sincero che abbia mai visto. 

Visto? Assolutamente nulla fuori dall'ordinario. Scene del genere capitano tutti i giorni, a tutte le ore, in ogni parte del mondo... Basta solo guardare meglio :) .


"Io ho la strana sensazione che se lo cerchi, scoprirai che l'amore -davvero- è dappertutto."

martedì 10 aprile 2012

Chocolate Cheesecake!

Ricettina perfetta per oggi visto che Pasqua è appena passata e abbiamo più o meno tutti un sacco di cioccolato da far andare... E -motivo principale- oggi è una di quelle giornate in cui l'unica cosa che ti può far alzare dal letto è un the/caffè con annesso dolcino... (Perchè non solo sono lunatica di mio, anche metereopatica....Uno zuccherino proprio! ) Quindi buona ricetta e buon pomeriggio uggioso-cioccolatoso-sonnacchioso... Ok basta.

Ingredienti:

Per la base: (Le dosi dipendono 1)dallo stampo della torta 2) da quanto la volete spessa..Io ne ho messi di più credo..tipo 200 gr di biscotti e 100 gr di burro..

160 gr di biscotti Mcvities Digestive (O biscotti simili comunque..)
80 gr di burro

Per la crema:
Cacao amaro in polvere: 20 gr
Cioccolato fondente: 200 gr
Philadelphia: 500 gr ( non vi spaventate delle dosi del formaggio, vi assicuro che alla fine NESSUNO capirà che c'è dentro il philadelphia )
Ricotta: 250 gr 
3 uova
Vaniglia (mezza bacca)
Zucchero 150 gr 
Un cucchiaino o due di caffè in polvere ( Non c'era nella ricetta originale ma secondo me è azzeccatissimo...Non saprà di caffè, renderà solo il cheesecake meno nauseante..

Per la ganache al cioccolato

100 gr di cioccolato fondente
panna liquida qb (all'incirca 100 gr o un po' meno)


Preparazione 

Accendete il forno a 180°. Frullate i biscotti, fondete il burro e unitelo ai biscotti polverizzati amalgamandolo per bene. Foderate il fondo della tortiera (precedentemente unta con del burro) con la carta da forno, versate il composto di burro e biscotti nella tortiera e pressatelo sul fondo fino a ricoprirlo uniformemente, quindi mettete la tortiera in freezer per almeno mezz’ora. 
Nel frattempo preparate la crema del cheesecake versando in un mixer la ricotta, il formaggio Philadelphia, lo zucchero , le uova , i semi del mezzo baccello di vaniglia (o 1 bustina di vanillina) e frullate unitamente alla polvere di cacao amaro setacciato e ai due cucchiaini di caffè. Fate sciogliere il cioccolato fondente nel microonde o a bagnomaria, e poi aggiungetelo alla crema nel mixer; frullate ancora. Ottenuta una bella crema liscia e omogenea, versate il tutto nello stampo che avrete estratto dal freezer. Infornate il cheesecake in forno ormai caldo a 180° e lasciate cuocere per almeno 60 minuti.  
Lasciatela raffreddare a temperatura ambiente. Per la ganache fate fondere a bagnomaria cioccolato fondente e panna, mescolate il tutto e versatelo sulla torta fredda, livellandolo con una spatola per dolci. Fate raffreddare in frigo  e servite :) 



Nota: Quando la tirerete fuori dal forno , vi sembrerà liquida e cruda: E' NORMALISSIMO, anzi non lasciatela di più o quando si raffredderà, si creperà tutta la superficie. 

E' buonissima davvero ( che fa molto Parodi detta così) , vi dico solo che nessuno dei miei familiari mi aveva dato fiducia e invece non ne è rimasta manco una briciola (mannaggia!). Ha battuto anche la pastiera napoletana -che a me non piace granchè quindi sono ancora più soddisfatta XD- davvero se volete fare bella figura e non sapete come finire le uova di Pasqua, questo è decisamente il dolce per voi :) Bacioni!